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stefano

Ferie per i quinti

Mi sono preso due turni di ferie per partecipare all’ultimo corso di arrampicata del CAI. Due turni bruciati per andare a scalare sul quinto grado. E responsabilità, spiegare sempre gli stessi nodi e piagarmi le mani per issare su dei principianti. Devo a me stesso una spiegazione per cui faccio tutto questo, altrimenti mi sentirei rincoglionito, invecchiato, io che ho passato più di 20 anni a cercare il limite in ogni situazione d’arrampicata. E il bello è che mi diverto sui quinti gradi, e niente di tutto ciò si deve fare ad un corso CAI mi risulta un sacrificio. Andando… Leggi tutto »Ferie per i quinti

grande di gorzano

Ghiaccio del Sud

“Per anni siamo passati nelle valli senza nemmeno notarle: oggi le loro brevi strutture rappresentano per noi una magnifica avventura esplorativa e conoscitiva; a volte l’ostinazione a cercare nella grande dimensione ci priva della capacità di vedere la piccola e di essere altrettanto felici su di essa”. Questa frase è stata scritta da quello che è stato il più grande ghiacciatore italiano, Giancarlo Grassi, lo stesso che, dopo aver firmato le più grandi salite su ghiaccio delle Alpi, l’inventore dell’Hipercouloir, del Supercouloir, del Fantacouloir, dell’Overcouloir e delle più fantasmagoriche salite su ghiaccio del Monte Bianco, è venuto poi a morire… Leggi tutto »Ghiaccio del Sud

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Agner

Agosto 2008, giornata uggiosa in Dolomiti, con Daniele e Max ci dilunghiamo in chiacchiere al nostro campeggio di fortuna in val Corpassa. Di fronte a noi, ormai in tarda mattinata, due francesi escono dal camper e iniziano a preparare lo zaino: qualche rinvio, circa trenta metri di corda, imbraghi minimalisti, tuta alare, casco e paracadute. Li immaginiamo diretti alla Torre Trieste a fare base jumping e i nostri discorsi si spostano sul nostro modo di vivere la montagna, fatto di zaini più pesanti (con trenta metri di corda, al massimo, ci facciamo tiro alla fune) e di un’attività più distesa… Leggi tutto »Agner

Ares Tondi

I miei odori di montagna

È da molto tempo che devo riordinare il mio materiale. Mia moglie me lo ripete da ormai due mesi, ma solo questo pomeriggio ho trovato la voglia di scendere in garage. Mi sono seduto su una sedia da scuola materna, che mio figlio utilizzava alcuni anni fa, e ho iniziato a fare mucchietti di moschettoni, cordini, chiodi ecc. Il tutto è contenuto in sei diversi zaini e tra attrezzi per scialpinismo, salite su ghiaccio, salite su roccia e soccorso alpino mi accorgo di quante cose non adopero. Ma non mi va di disfarmi di alcun pezzo. Tanto penso sempre che… Leggi tutto »I miei odori di montagna

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Storie dal paradiso

28 aprile ‘96 – “Al rifugio Federico Chabod” Siamo arrivati all’Alpe Pravieux, sono dieci ore che siamo in viaggio e non vediamo l’ora di sgranchirci le gambe, ci aspettano 900 metri di dislivello e uno zaino che sicuramente supera i dieci kappagi. In circa un’ora siamo giù organizzati, nel frattempo il peso nello stomaco è aumentato, quello strano sformato di mele di Teresa si è messo nello stomaco come un blocco di granito. Il sentiero comincia a tirare presto e dopo un‘ora di zig-zag siamo all’Alpe di Lavassey, dove finalmente sotto un pallido sole pomeridiano, possiamo calzare gli sci e… Leggi tutto »Storie dal paradiso

gruppo

E quanne?

Barbara, questa espressione, continua ad usarla anche adesso, quando Adriano, preso gia’ dal pensiero del tiro successivo, si dimentica di lei. Le tornano in mente, con affetto e nostalgia, le parole di Achille, usate in tante scalate insieme, per ricordare a “ lu patro’ “ che si era dimenticato di loro!!! Achille torna spesso anche nei miei ricordi. Mi basta andare al Pizzo del Diavolo, al Gran Sasso o sentir parlare di miele, olio e genziane che quasi automaticamente si infila nei miei pensieri. Nei nostri viaggi verso le cascate di ghiaccio, appuntamento che si ripete ogni anno, subito dopo… Leggi tutto »E quanne?

Francesco Rapicano

Quel fuoco dentro…

Racconto di una salita Era il 16 Agosto 1998 eravamo con la scuola di alpinismo ad un “accantonamento” di una settimana su roccia in dolomiti. Sotto le pareti del bellissimo Catinaccio dopo cena al rifugio eravamo tutti un po’ brilli e stavamo organizzandoci per le salite dell’indomani. Ci fu un battibecco tra me, nuovo entrato, ed un altro istruttore sulla consultazione di una guida di arrampicata, così abbastanza arrabbiato mi alzai e me ne comprai una identica, mettendomi con attenzione a guardare l’elenco delle vie più belle… e l’occhio mi cadde sulla Steger. Una via classica, storica ricca di significato,… Leggi tutto »Quel fuoco dentro…

Paola Romanucci

Cronaca semi-fedele di un esame IA

Venerdì 12 gennaio, Primo Giorno: la Didattica. Alle pendici del Monte Vettore, i convenuti – Istruttori e Allievi del Centro Sud per una latitudine compresa tra Perugia e Palermo – presagiscono le pessime condizioni di innevamento dal tipo abbronzato con un secchio in mano che sul valico di Forca di Presta urla “cocco, cocco bello”. In compenso, il Rifugio degli Alpini, debitamente prenotato pagato e confermato, è chiuso. Il gruppo si trasferisce in Valle Santa, dove lo Scoglio dell’Aquila è muto testimone di un’epica simulazione di Lotta con l’Alpe: su una lingua di neve opportunamente spalata e ammucchiata lungo un… Leggi tutto »Cronaca semi-fedele di un esame IA

La Scuola di alpinismo e l’arrampicata sportiva

Non è per niente scontato che chi ama andare in montagna desideri pure che altri lo facciano. Non è per niente scontato che chi ha la passione per la scalata desideri insegnare ad altri come si fa. Anzi, tra gli alpinisti, come anche in me stesso, ho spesso notato il desiderio di conservare gelosamente l’abilità di salire le montagne, di preservarla come una preziosa capacità riservata a pochi coraggiosi. Meglio in pochi, non solo perché le montagne e i luoghi d’arrampicata sono più belli quando c’è poca gente, ma anche perché alpinista è una donna o un uomo fuori dal… Leggi tutto »La Scuola di alpinismo e l’arrampicata sportiva

L’ideale della montagna

Sono contento che Tonino mi abbia chiesto di scrivere qualcosa sulla nostra scuola di alpinismo, quella scuola che negli anni settanta/ottanta ha prodotto molto, pur consumandosi in liti e divisioni poi faticosamente ricucite. In fondo mi piace l’idea di fermarmi a riflettere un poco su ciò che quella scuola ha rappresentato per me e per quanti l’hanno conosciuta. Ma più che riflettere ora devo sforzarmi di non annegare nella deriva dei ricordi che, sicuramente, influenzerebbero il mio pensiero… Immancabilmente ingenui, in quegli anni, abbiamo lavorato per trasformare uno strumento tarato per forgiare uomini di montagna in una sorgente di stimoli,… Leggi tutto »L’ideale della montagna