Sabato 23 novembre 2013 ore 18. Libreria Rinascita – Ascoli Piceno
Silvio Zavatti, la passione polare di una vita
Maria Pia Casarini
Dal 2011 Direttore dell’Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti”, Fermo. Laureata in Lingue e Letterature Straniere e successivamente in Lettere Moderne all’Università Cattolica di Milano. Master (MPhil.) in Studi Polari all’Università di Cambridge. Carriera di ricerca polare presso lo Scott Polar Research Institute, Università di Cambridge, specialista in Storia Polare. Ha preso parte a 8 spedizioni polari, 6 in Artico, 2 in Antartide, tra cui la prima nell’inverno antartico. E’ anche direttore dell’unica rivista italiana di argomento polare “IL POLO”, fondata da Silvio Zavatti nel 1945, e responsabile del Museo Polare, unico in Italia.
Silvio Zavatti
Il Prof. Silvio Zavatti (nato a Forlì nel 1917, poi marchigiano di adozione) dedicò la sua intera vita al mondo polare. Nel 1944 fondò l’Istituto Geografico Polare, e nel 1945 la rivista IL POLO, ancora adesso unica rivista di argomento polare in Italia. Negli anni ’50 tentò invano di interessare il Governo italiano ad un coinvolgimento dell’Italia in Antartide. Dal 1961 al 1969 organizzò (senza mai ricevere aiuti finanziari dagli Enti ufficiali italiani) cinque spedizioni nelle regioni artiche, tre in Canada, una in Lapponia e una in Groenlandia, dove svolse approfonditi studi etnografici e dove acquisì reperti polari di ogni genere, che formarono il nucleo iniziale del suo Museo Polare, fondato a Civitanova Marche (MC) nel 1969. Comunicatore eccezionale, prolifico scrittore e divulgatore (pubblicò centinaia di libri e articoli, non solo di argomento polare), è una figura unica nel panorama degli esperti polari, sia in Italia che all’estero. La figura di Silvio Zavatti, e quanto da lui creato, meritano di essere conosciuti e apprezzati da un pubblico sempre più vasto. La conferenza si incentra sulle spedizioni artiche di Silvio Zavatti, attraverso le immagini da lui stesso scattate, preziosa testimonianza dei popoli del Nord in un’epoca (gli anni Sessanta) in cui la vita delle popolazioni native stava subendo profonde trasformazioni.