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Ripulito un tratto di sentiero per Serra-Collegrato

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Domenica 14 settembre un gruppo di soci della Sezione ha partecipato al programma di ripulitura dei sentieri attorno al fosso della Pantana predisposto dagli Amici del Borgo di Laturo. La squadra era composta da soci CAI delle Sezioni di Ascoli Piceno e Teramo ed ha sistemato il bel sentiero che dalla strada per Settecerri risale al borgo abbandonato di Serra e prosegue sulla cresta panoramica sopra il lago di Talvacchia, fino a raggiungere Collegrato. Qui c’è stato il rendez-vous con l’altra squadra di Federico Panchetti che ha pensato alla ripulitura del tratto che dal monte Capitone scende a Collegrato. Tutto,… Leggi tutto »Ripulito un tratto di sentiero per Serra-Collegrato

RIPULITO LO ZILIOLI E RIMESSA AL SUO POSTO LA CROCE DI TITO

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Sabato 6 settembre un nutrito gruppo di soci della Sezione, insieme ai delegati della Stazione di Soccorso Alpino di Ascoli e ai ragazzi dell’Alpinismo Giovanile, sono saliti alla Sella delle Ciaule armati di sacchi e scopettoni ed hanno partecipato alla consueta iniziativa di ripulitura del Rifugio Zilioli.

Si è potuto constatare con soddisfazione che il materiale raccolto era di quantità nettamente inferiore allo scorso anno, segno che il buon esempio dato è stato recepito dagli escursionisti. I volontari hanno anche portato a termine il ricollocamento della croce dedicata a Tito Zilioli nel punto in cui la morte lo colse il 30 marzo 1958 e che qualche escursionista ignorante aveva tolto qualche mese fa per trasferirla sulla cima del Vettoretto.

La croce è anche un toponimo riportato sulle carte (circa 1950 m).

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PARCO DEI SIBILLINI – COLLEGIO DELLE GUIDE ALPINE: UNA CONVENZIONE SBAGLIATA

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Il Parco nazionale dei Sibillini informa di aver stipulato un accordo con il Collegio regionale delle Guide Alpine per la pratica sostenibile delle attività alpinistiche, a tutela del ripopolamento del camoscio appenninico e con particolare riferimento ad aree sensibili come il Monte Bove. Questo, malgrado una richiesta ufficiale del CAI Marche e Umbria di istituire un tavolo consultivo già previsto da un protocollo di collaborazione siglato ben 14 anni fa dal CAI e dal Parco.

L’accordo impegna il Parco “a riconoscere il Collegio quale referente tecnico ufficiale in materia di attività alpinistiche” (art.3), con la precisazione che esse includono “le attività di alpinismo, di arrampicata, di bouldering, escursionistiche, sci-escursionistiche, sci-alpinistiche, ciclo escursionistiche (mountain bike), speleologiche, torrentistiche e dei parchi acrobatici, comprese le attivita a queste collegate, svolte in modo autonomo o in accompagnamento, a livello professionale e non, in qualsiasi stagione e su qualsiasi terreno, ivi compresi terreni innevati e non, roccia, ghiaccio e media montagna” (art.2).

E’ evidente che, secondo la Direzione del Parco, esiste un unico soggetto competente e possibile referente in materia di attività in ambiente montano. Esiste un unico soggetto titolato a collaborare con il Parco al fine di garantire la compatibilità delle sopraddette attività alpinistiche con la tutela dell’ecosistema montano, la formazione di una coscienza ambientale e la promozione di un alpinismo di tipo tradizionale e sostenibile.

Non siamo d’accordo. Invitiamo il Parco dei Sibillini a prendere atto che il Club Alpino Italiano, fondato nel 1863 ed eretto a ente pubblico con legge dello Stato n.91 del 1963, “ha per iscopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale” (art.1 Statuto CAI), trae sua forza rappresentativa da oltre 315.000 soci e quasi 500 sezioni (di cui circa 3740 soci e 14 sezioni nelle Marche) e fonda la sua attività volontaristica sui principi di tutela e promozione dell’ambiente montano, nonchè della sua frequentazione su basi di responsabilità, consapevolezza e autoformazione.

Ci appare grave che la Direzione del Parco abbia ignorato il nostro ruolo istituzionale e disatteso il nostro patrimonio ultracentenario di competenze, di esperienza e di tradizione. Un patrimonio collettivo e capillarmente diffuso nel corpo sociale, basato sul puro volontariato, sulla passione e sulla conoscenza della montagna. Un patrimonio che in più occasioni abbiamo messo a disposizione del Parco, con la nostra opera di segnatura e mappatura dei sentieri, con interventi pubblici a supporto della tutela degli ecosistemi interni al Parco.

Ricordiamo che il Parco dei Sibillini deve per larga parte la sua stessa istituzione alle battaglie ambientaliste della Sezione CAI di Ascoli Piceno (suggeriamo al Direttore la lettura di “Sibillini, storia di un Parco”, a cura di Marcello Nardoni, edito dalla Sezione del CAI di AP).

Ricordiamo che la scoperta alpinistica e la divulgazione del territorio dei Sibillini è in consistente misura dovuto a soci del CAI che, sin dagli anni Trenta dello scorso secolo, dal precursore Angelo Maurizi fino agli alpinisti del CAI dell’Aquila, Macerata, Ascoli, Perugia, Roma, vi hanno aperto vie alpinistiche. Ricordiamo che i Sibillini ed il Parco debbono la loro notorietà anche alle numerose pubblicazioni del CAI (prima guida dei Sibillini del 1983) e della Società Editrice Ricerche, fondata e gestita da soci di Ascoli Piceno che hanno esplorato, censito e divulgato itinerari escursionistici e salite alpinistiche.

Ricordiamo che da sempre il CAI coniuga nelle proprie attività la tutela dell’ambiente montano e la formazione alla sua frequentazione consapevole e autonoma. Con una costante e capillare opera sul territorio, attraverso corsi di base e avanzati, programmi sezionali di attività in ambiente e iniziative culturali, titolati CAI e soci esperti contribuiscono ad un costante processo formativo dei cittadini di ogni età, incrementando e condividendo un bagaglio pluridecennale di conoscenze tecniche e culturali. In tal modo, la frequentazione consapevole e rispettosa diventa essa stessa il più efficace presidio di tutela e valorizzazione del territorio montano.

A fronte delle gravi dimenticanze ad opera della Direzione del Parco, il “contentino” dell’art.5 della convenzione (“Sono fatti salvi gli accordi stipulati dal Parco – o che verranno stipulati – con altri soggetti in materia di attività in montagna, con particolare riferimento al CAI e alle Guide del Parco; in questi casi, il Collegio si impegna a stabilire un rapporto collaborativo anche con tali soggetti fermo restando il suo ruolo di indirizzo tecnico generale in tema di attività in montagna”) suona vuoto, se non ironico, laddove si preoccupa – più che di individuare un vero ambito di competenze del Sodalizio – di riconfermare l’investitura “fiduciaria” esclusiva al Collegio delle Guide.

Un pessimo esempio di amministrazione, che nega in un sol colpo i principi cardine dell’ordinamento e dello stesso Statuto del Parco, che incentivano la leale cooperazione tra amministrazioni e corpi sociali e la partecipazione attiva ai processi decisionali.

Spiace constatare come il Parco abbia perso l’occasione preziosa di inaugurare un nuovo metodo partecipato, coerente con detti principi, che consentirebbe di elaborare le più efficaci modalità di frequentazione del territorio, non escluse le restrizioni di attività antropiche funzionali al rispetto degli ecosistemi e delle loro vulnerabilità. Un vero peccato, perchè mettere in rapporto gerarchico – e non paritario e collaborativo – i soggetti coinvolti a vario titolo nella fruizione e nella tutela del territorio montano, genera soltanto inefficienza e conflittualità. E la Direzione di un Parco nazionale, tutto questo, dovrebbe saperlo.

Paola Romanucci, Presidente della Sezione CAI di AP

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L’ACQUA DEL PARCO E’ IN PERICOLO

Per meglio comprendere la filosofia del Piano Regolatore degli Acquedotti adottato dalla Regione Marche, ricorreremo ad una metafora. Immaginiamo un padre di famiglia che, per i propri figli, scegliesse la migliore acqua esistente, un’acqua dalle proprietà oligo-minerali che li farà crescere sani e robusti; e che per essa spendesse una somma consistente, perché sempre più rara. Immaginiamo che i suoi figli, viziati ed incoscienti, sprechino quest’acqua e ne chiedano sempre di più. Il capofamiglia si troverà davanti a due scelte. La prima e più immediata è di acquistare più acqua per accontentare i figli, alzando il relativo budget. La seconda è… Leggi tutto »L’ACQUA DEL PARCO E’ IN PERICOLO

Montagna senza barriere

UNA GIORNATA DA NON DIMENTICARE

Il 6 luglio si è svolta la tredicesima edizione di “Montagna senza barriere”: un’iniziativa nata più di un decennio fa dalla volontà di Giovanni Ficerai – conosciuto come “Gianni 37” ; una volontà trasformata in realtà insieme ad alcuni amici che della montagna hanno fatto la loro passione.

In particolare, è con Tonino che si sono tracciate le prime linee del disegno che oggi vede diverse associazioni cooperare e più di cento persone stare insieme un’intera giornata.

Ma qual è lo spirito di tutto ciò? Semplicemente, di stare assieme per aiutare gli amici con disabilità dove, da soli, non potrebbero andare. “Montagna senza barriere” non è soltanto un gesto di volontariato o un comune impegno associativo. E’ diventato una rimpatriata tra amici, un momento di unione, un “noi” fatto di persone che trascorrono in allegria e in mezzo alla natura alcune ore, che “accompagnano” altri amici su terreni per loro nuovi e inusuali.

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Incontro con Enrico Camanni

Venerdì 25 luglio avremo ospite Enrico Camanni, tra i più noti storici dell’alpinismo in Europa. Camanni presenterà il suo nuovo libro Il viaggio verticale, e discuterà con noi sulle possibili definizioni della scalata. L’incontro avrà luogo presso il Rifugio Paci, alle ore 18, e chi vorrà potrà trattenersi a cena (prenotare al 333 298 0252). Che cos’è la scalata, se non un viaggio verticale? L’uomo o la donna che si sollevano da terra e intraprendono una scalata sono esploratori di uno spazio che non appartiene loro. Scalare e viaggiare nascondono lo stesso segreto, rispondono alla stessa parola d’ordine: leggerezza. Secondo… Leggi tutto »Incontro con Enrico Camanni

Montagna senza barriere 2014

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La 13a edizione della giornata in “Montagna senza Barriere”, organizzata dalla Commissione Escursionismo vede come sempre la collaborazione dell’Associazione Festa della Vita e della Sottosezione UNITALSI di Ascoli Piceno. Quest’anno l’iniziativa si svolgerà nel magnifico scenario ai piedi del monte Vettore: da Astorara, si percorrerà la panoramica strada che passa per Collefratte e raggiunge il borgo di Balzo di Montegallo, fino al Camping Vettore. A fine escursione, prima del pranzo, gli autisti verranno accompagnati ad Astorara a riprendere le auto. Nel pomeriggio, nel Camping, se il tempo ce lo permette, ci sarà la S. Messa all’aperto celebrata da Padre Davio.… Leggi tutto »Montagna senza barriere 2014

Around Salaria

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Salaria 22 giugno ad Antrodoco

Domenica 22 giugno il CAI di Antrodoco accoglie le sezioni partecipanti al Progetto Salaria ed organizza due escursioni a piedi ed in mtb con partenza ed arrivo ad Antrodoco. A piedi si effettuerà l’Anello delle Frazioni, salendo in mezzo ai rinomati castagneti (il marrone di Antrodoco!) fino a raggiungere Rocca di Fondi, per scendere a Collerinaldo e Borgo Velino.

In mtb, il giro si estende a Rocca di Corno.

La partenza da Ascoli è prevista alle 07.00, con ritrovo in via Recanati.

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