Niente ali, solo gambe braccia e teste capaci, oltre che un gran cuore. E anche stavolta hanno portato soccorso a qualcuno che era in difficoltà sulla montagna. E anche stavolta, nel buio e nel vento gelido che sputa la neve in faccia, perfino inagibile il piccolo Zilioli è stato risolutivo (vedi link articolo Gazzetta di Ascoli).
L’episodio, dal lieto fine, è occasione per riflettere sull’importanza di sostituire il vecchio edifici o in pietra con un bivacco moderno e accogliente: non solo per le emergenze, ma anche per le esercitazioni e per il ricovero dei materiali del Soccorso Alpino, e ancora per l’accoglienza degli escursionisti che, tornando sui nostri monti, sostengono l’economia dei paesi ai piedi della montagna.
La ricostruzione dello Zilioli è già iniziata, pur se ancora non si vede: è sui tavoli del Parco per la Valutazione d’Incidenza Ambientale (VIncA), del Comune di Arquata per il titolo edilizio, presto anche su quello della Soprintendenza. Fra i meandri normativi e burocratici, il nuovo Zilioli si fa strada: Il progetto è stato modificato per sintetizzare alcuni miglioramenti (quindi non date retta a chi continua a postare il primo rendering di massima) e, con la indispensabile collaborazione degli enti competenti, per il prossimo anno potranno partire i lavori che restituiranno alla comunità il suo Zilioli, uno dei simboli più amati dei Sibillini.
P.s. Nel frattempo, andate in montagna sempre preparati e ben equipaggiati, dopo aver consultato la meteo ed esservi resi rintracciabili….