Auguri
Cari Soci,
quest’anno affidiamo i nostri Auguri ad una poesia (con la traduzione sotto, niente paura), celebre negli anni 70 fra i Figli dei Fiori. Che la conosciate o no, contiene buone dritte per vivere meglio, con se stessi e con gli altri.
Perchè, alla fine della fiera, il CAI è soltanto un modo come tanti di fare comunità, col pur nobile “pretesto” della montagna: come in tutte le comunità, si buttano nel mucchio passioni esperienze e conoscenze, si fanno progetti, si discute, si litiga e si scherza, si fatica e, alla fine, ci si rilassa (in genere con le gambe sotto a un tavolo), assieme. Una vera comunità, in cui le persone si incontrano dal vivo e non su Facebook, escono col sole o sotto l’acqua e non soltanto per un aperitivo. E così imparano a conoscersi, a sopportarsi, a rispettarsi e sostenersi a vicenda. In breve, a convivere intorno a quello che costruiscono assieme, giorno dopo giorno.
Scusate se è poco.