Gli Appennini rappresentano uno straordinario giacimento di elementi culturali e di testimonianze del passato. Dai fanghi marini della Tetide alle tracce delle comunitá di cacciatori-raccoglitori, dai gruppi neolitici ai produttori delle prime armi di rame, attraverso le necropoli dell’etá del ferro e i “fundi” della Roma imperiale, fino agli insediamenti dei popoli “Barbari”, esiste un legame.
Un escursionista può facilmente imbattersi in tracce del nostro passato archeologico o paleontologico. Saper riconoscere tali segnali dipende dalla conoscenza del territorio. A tal fine, Giuseppe Vico ci propone un’affascinante perlustrazione della storia plurimillenaria nascosta (ma non troppo) nel nostro Appennino, adatta anche a un pubblico giovane.
Giuseppe Vico, nato a Sant’Elpidio a Mare (AP) nel 1965 e residente ad Ascoli Piceno, é un raffinato cultore e divulgatore di archeologia, storia antica e paleontologia.
Collaboratore dell’Associazione Culturale e Casa Editrice Lamusa, é autore di importanti segnalazioni archeologiche, relatore in numerosi seminari e partner di vari progetti didattici con scuole di ogni ordine e grado.
Assieme all’Archeoclub d’Italia ha collaborato alla creazione del Deposito Archeologico dei comuni di Folignano e di Maltignano (AP).
Per la Casa Editrice LAMUSA di Ascoli Piceno, é autore di numerose pubblicazioni sul tema della paleontologia, dell’archeologia e della storia, in ambito locale e non solo, tra cui “Nel segno di Raki – La guerra nel Piceno e nel mondo antico, “Quel giorno a Lepanto”, “La Montagna dei Fiori –Archeologia”, “Archeologia Altomedievale, i secoli bui tra Marche e Abruzzo”